Altro, noi

Altro, noi

Alle volte basta solo trovare qualcuno che ti faccia spazio, perché facendoti spazio ti da l’opportunità di essere, di esistere.

Come quando nel tram si scorre per far entrare chi sale.

Come quando si spostano le sedie attorno ad un tavolo per fare posto ad una persona in più. Come quando prima di dormire si alza il piumone e ci si fa un po’ più in là, per far entrare qualcuno.

Come quando ci si ferma per osservare la realtà che ci circonda, per provare ad abitarla senza per forza sopraffarla e allora si scopre la meraviglia.

Si scopre che si può fare parte di qualcosa in tanti modi diversi, che non ne esiste mai solo uno giusto e chi la racconta così ha solo paura di sentirsi escluso o è solo troppo egoista per provare a cambiare punto di vista.

Perché per cambiare bisogna da sempre, prima,  fermarsi ad ascoltare: restare in silenzio per scoprire se chi si ha di fronte abbia qualcosa da dire perché non si sente tanto il bisogno di buttare fuori, quanto quello di sentirsi riempiti dalle parole degli altri.

Lasciare che entrino e che ci abitino, donargli il potere di riuscirci a liberare, per farci scoprire un nuovo senso di appartenenza: quando lasci parlare qualcuno e scopri che è la tua stessa voce.

Lascia un commento

La tua email non sarà pubblicata.